Ritorno a Partanna

Evento storico per la Famiglia e per la cittadina. Il calore della gente

Ne saremo sempre grati

di Giuseppe Grifeo

(nella seconda pagina, immagini degli altri eventi di fine agosto-primi di settembre 2007, al Castello Grifeo)

artanna, impossibile da dimenticare. Ancora di più dopo l'evento ufficiale in cui la mia Famiglia ha messo nuovamente piede nella cittadina dietro invito ufficiale dell'Amministrazione locale. "Motore" di questo incontro con le nostre origini, le nostre profonde radici, l'assessore comunale alla Cultura, il dottor Domenico De Gennaro. Con l'assessore ci si conobbe direttamente per telefono a giugno 2006, dopo un primo scambio di e-mail, grazie al potente mezzo che è Internet. Parlarsi in quel momento (e sempre, in seguito) fu piacevolissimo e la voglia di approfondire fatti storici, appartenenti a un passato lontano, discutere di documenti, ci prese talmente che non mi accorsi di trascurare gli amici che avevo intorno. Un atteggiamento imperdonabile in quanto ero con loro in mezzo a una strada di Conselve, in provincia di Padova, a festeggiare una coppia di nostri cari amici, Cinzia e Simone, sposati da poche ore.

Ma non me ne pentii. Anzi.

 Tutto questo per dire che i contatti con De Gennaro e il Comune di Partanna, sempre affettuosi e assidui, hanno portato all'incontro personale e alla settimana partannese di fine agosto/inizi settembre 2007. Castello Grifeo ha poi aperto (28 dicembre 2007) come Museo storico, archeologico e del vino: per agosto l'Amministrazione comunale voleva quindi segnare degnamente il momento che, di certo, è storico per la cittadina e il suo patrimonio culturale. Il programma fu presto definito.

Il 31 agosto mio cugino Beppe Grifeo, musicista jazz, avrebbe tenuto un concerto nella Corte del Castello dei nostri avi. Il successivo 2 settembre, grande presentazione del libro "La Chiesa Madre di Partanna" (Aulino Editore), vera celebrazione di uno dei gioielli architettonici della provincia di Trapani, celebrazione di uno dei momenti storici più alti di Partanna, celebrazione di un capitolo importante della storia Grifeo e, dulcis in fundo, celebrazione dello scrittore che ha tracciato il volume, il professore Francesco Saladino, penna felice e grande studioso partannese. L'uomo, il ricercatore, purtroppo non ha avuto il piacere di vedere ultimata la sua opera (è deceduto il 30 giugno del 1997), ma ci ha pensato la figlia, Caterina Saladino, che ha proseguito la strada del padre aiutata dal dottor De Gennaro e dal dottor Giuseppe Varia, portando così a compimento il magnifico volume. Da parte mia ho contribuito con due tavole genealogiche della stirpe Grifeo, collocate in seconda e in terza di copertina del libro.

Alla presentazione dell'opera ero presente insieme allo zio Enrico, capostipite della Famiglia, alle sue figlie e mie cugine, Teodora e Costanza, quest'ultima accompagnata da Salvatore Messina, suo marito e dal figlio Mario. Sottolineare che l'emozione era tanta, è dire ben poco. Al concerto di Beppe l'atmosfera era assolutamente magica. Immaginatevi un cielo stellato, la corte del Castello quasi al buio. In posizione centrale, illuminato a giorno, lo stemma Grifeo scolpito dal Laurana incastonato al centro dell'edificio principale, quindi, al centro della scena. Il tutto "condito" con le note create da Beppe sulla tastiera di un pianoforte. Un'occasione tutta da vivere.

In quel momento una stella solitaria era ben nitida in cielo. Con me, anche mia zia Mariella, mamma di mio cugino, ha avuto una strana sensazione. «C'era quella stella che splendeva in alto proprio sulla testa di Beppe - mi ha detto la zia - Non ho potuto fare a meno di pensare che fosse Sergio lì presente a proteggere nostro figlio». Così ci ha assaliti improvviso il ricordo di uno zio così forte, come fu sempre in vita anche durante la malattia che lo ha stroncato, di Sergio Grifeo così stimato alla Regione Siciliana dove occupava i vertici dell'Istituzione, dagli amici, dai parenti.

L'incorruttibile, solido zio Sergio.

Il 2 settembre lo stesso zio Sergio è stato ricordato anche dall'Onorevole professore Vincenzino Culicchia, sindaco di Paranna, sua vecchia conoscenza: «Fu uomo di grande rettitudine e intelligenza. Sapeva richiamare a mente e alla perfezione, ogni legge del nostro Ordinamento. Un vero Pico della Mirandola».

Cosa dire poi del saluto di mia cugina Costanza, pronunciato in rappresentanza della Famiglia alla fine della presentazione del già citato libro: semplicità e calore parlando sì di principi, ma di principi del cuore, del calore familiare, come sono sempre stati i fratelli Grifeo: gli zii Enrico, Sergio e Maria e mio padre Silvio. Primo fra tutti questi principi di amore per la famiglia, mio nonno Giuseppe, per me Peppe.

Un evento del genere, vissuto in quell'atmosfera, non poteva che favorire la nascita di nuove amicizie e così è stato. Nuovi amici, quindi, conosciuti in quei momenti veramente unici, come i componenti della Famiglia Amari e il giornalista ed ex senatore, Marcello Staglieno. C'è  da aggiungere che è stato come giocare a Domino, una tessera ne chiama un'altra, un rapporto tira l'altro: dagli Amari la conoscenza e l'amicizia si è poi allargata alla Baronessa Antonella Calefati di Canalotti (simpatia e vulcanica voglia di fare), alla Principessa Stefi di Raffadali (ferma colonna della signorilità alla "Gattopardo") e, dulcis in fundo, alla Marchesa Riuniti per la presentazione del libro sulla Chiesa MadreMaria Carolina Matranga Serafini degli Abati Trinci (vera forza della natura, nonché collega giornalista).

Infine lo stupore per la reazione della gente, accorsa in massa a tutti e due gli appuntamenti partannesi. Dopo la cerimonia settembrina, alla fine di tutte le ufficialità, siamo stati letteralmente circondati: tutti ci volevano stringere le mani e non hanno fatto altro che ripetere frasi del tipo, «Fatevi vedere più spesso. Questa è casa vostra!». Non credevo che dopo un secolo circa di assenza potesse accadere tutto questo, che potessero esistere reazioni del genere. è stato un po' come tornare a casa. Alla fine di questa avventura non c'è altro da aggiungere, soprattutto per non tediare i lettori (Internet per sua natura vuole concetti espressi in maniera sintetica). Oltre nove secoli di legami, a volte molto burrascosi, altre volte di profonda complicità e altre ancora di indifferenza, non si cancelleranno mai. Come nelle migliori famiglie. Il rapporto continua.

Grazie Partanna.

(foto sopra, eccoci qui riuniti, non al completo -ci sarebbero volute molte più sedie-

per la presentazione del Libro "La Chiesa Madre di Partanna")

(nella seconda pagina, immagini degli altri eventi di fine agosto-primi di settembre 2007)

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